01 dicembre 2007

A Savona dal 6.12.07 - 16.12.07 "Paesaggi......"


Dal 6 al 16.12.07 presso la prestigiosa Sala Esposizioni del Palazzo Nervi (Palazzo della Provincia di Savona) in via IV Novembre a Savona avrà luogo la mostra collettiva “Paesaggi… reali, virtuali, dell’anima…”.

Partecipano all’evento gli artisti: A. Ciaurro, V. D’Ambros, P. Delfino, KiMA, R. La Spesa, Max O., A. Perdetti, R. Penna, A. Rinaldi, D. Tavares. La parte video è curata dai filmakers E. Bonino S. De Felici, S. Cosco di DietroLeQuite.

La mostra è stata organizzata da A.I.D.A. - Associazione Internazionale Delle Arti e dal Lions Club Savona Priamar ed è patrocinata da Regione Liguria, Provincia di Savona, Comune di Savona.

Scrive la critica Dottoressa Silvia Bottaro:

'La mostra “Paesaggi… reali, virtuali, dell’anima…” che ha visto l’impegno organizzativo di Paola Delfino, oltre alla sua presenza quale artista, ci permette di accostarci a voci del panorama dell’arte italiano già consolidate e senza alcun dubbio degne di attenzione in quanto accomunate dalle “geografie invisibili” della realtà che ogni personalità, qui presente, indaga con uno “sguardo” ed una passione creativa alquanto personale. Ognuno di loro analizza il disagio della contemporaneità messa in rapporto con la percezione interiore delle lacerazioni della cultura odierna che deve fare i conti con la globalizzazione e, pure, con l’inquinamento etico e reale del quotidiano. Opere molto diverse, accomunate, in un certo senso, dall’astrazione del linguaggio tesa ad un’organicità vicina alle “geografie invisibili” del senso comune, agli spazi psicologici con ripercussioni nei misteri e nelle ferite della vita. I lavori presentati offrono lo spunto per alcuni significativi rimandi metaforici ai veri drammi del mondo contemporaneo. La ricerca sulla materia, come in quella nell’arte informale, nell’arte povera, il senso estetico del materiale pare ribaltare quello meramente simbolico.Le opere presentate hanno la capacità interna di catturare e rimandare ad una dimensione più interiore, allargando la idoneità del nostro sguardo interiore, laddove, anche, possiamo vedere cose che non vorremmo mai vedere o rivedere. Elementi naturali diventano, in modo autonomo, oggetto di composizioni più vaste ed intense. Si può parlare per alcuni casi proposti di nature morte? Certamente non siamo di fronte al classico genere pittorico definito nella nostra lingua “natura morta” che, poi, è una definizione che non riconosce a tali tipiche raffigurazioni una propria vita silenziosa e quieta. Quindi è meglio parlare di still life, oppure usare il termine tedesco stilleben, nel nostro caso mi pare di poter dire di osservare alcuni lavori assimilabili, per certi aspetti, a nature morte “ante litteram”. Tutti i lavori proposti mettono in luce la passione e le passioni dell’uomo in una sorta di musica, o meglio di “cantillazione”, ovvero di intonazione pubblica di un canto corale dedicato al paesaggio ed alle sue multiformi declinazioni: colori, suoni, vibrazioni, sete d’infinito, forme del suono, meraviglie delle immagini. Questo è l’itinerario che la mostra ci propone.'